Odontotecnico Claudio Bocci
Curriculum VitaeLe fasi di lavorazione
Ogni dispositivo protesico prodotto nel nostro laboratorio è il risultato di fasi di lavorazione facenti parte di protocolli operativi testati nel tempo, nell'ambito
della struttura. Per mezzo di controlli effettuati alla fine di ogni
singola fase di lavoro con strumenti adeguati (microscopio), otteniamo
la sicurezza di uno standard qualitativo, che abbinato a materiali di
qualità, soddisfa gli obiettivi di funzione, efficacia ed estetica prefissati
con il clinico per la soddisfazione del paziente e avente i requisiti
della Direttiva Europea 47/2007 che sostituisce e modifica la 93/42.
Questo lavoro ha creato una sinergia con i nostri clienti, atta ad eliminare
il più possibile errori ed incomprensioni che producono complicazioni
e sprechi, ottenendo invece risultati sempre più programmati, rapidi
ed efficaci.
Le tecniche: fresaggio ed elettroformazione
La tecnica a fresa consente
di risolvere tutti i casi di protesi fissa e rimovibile supportata da
elementi naturali o da pilastri implantari, ottenendo un notevole miglioramento
nella costruzione del dispositivo protesico, a vantaggio della funzione,
dell’estetica e soprattutto del comfort per il paziente. Conoscere il
fresaggio vuol dire applicare tutti i processi della meccanica di precisione
finalizzati a migliorare l’inserzione, la stabilità, e la disinserzione
della protesi rimovibile a garanzia di una maggiore durata dell’attacco.
L’elettroformazione o tecnica galvanica AGC è il processo elettrochimico per la produzione di strutture metalliche portanti realizzate in oro puro. Il ridotto spessore, inferiore ai 200 um, omogeneo su tutto l'oggetto, richiede una quantità di oro limitata (il peso medio di un elemento è di 0,5 gr. AU) e ciò costituisce un vantaggio non soltanto economico, ma anche pratico: infatti lo strato sottile di metallo permette di avere maggiore spazio per l'applicazione della ceramica e di ottenere, quindi, un aspetto molto naturale della ricostruzione.
I materiali: ceramica integrale e ossido di zirconio
Da circa vent'anni le ceramiche integrali sono disponibili per odontoiatri e odontotecnici, molti dei quali però manifestano ancora qualche resistenza a introdurle nella loro pratica rutinaria, per il timore di fratture. In effetti non si può parlare di questo tipo di materiale senza tener conto da una parte dell'obiettivo che si vuol perseguire, cioè la ricerca di un'integrazione ottimale estetica, biologica e funzionale dei restauri nell'ambiente orale e dall'altra del rischio di avere fratture. Indubbiamente la possibilità offerta da un materiale privo di substrato metallico di trasmettere la luce in modo molto simile a quello del dente naturale consente di mimetizzarlo efficacemente anche nel caso più difficile, come il restauro di un solo incisivo centrale superiore.
Attualmente i sistemi di ceramica integrale presenti sul mercato sono parecchi e dispiegano comportamenti alquanto diversi, che odontotecnici e odontoiatri devono imparare a conoscere approfonditamente, se vogliono ottenere risultati soddisfacenti nelle differenti situazioni cliniche. Di ciascun materiale si conoscono i valori di resistenza alla flessione (flexural strenght) in vitro, che devono essere utilizzati con discernimento, in quanto non riflettono sempre esattamente il comportamento in vivo. Dal loro esame comunque si evince un miglioramento considerevole dai primi materiali ai successivi, ricordando che ci si riferisce ai costituenti del core, cioè della sottostruttura che copre direttamente il moncone e conferisce robustezza all'intero restauro, come il metallo per la metallo-ceramica. Per il clinico è interessante passare in rassegna i fattori che, indipendentemente dal materiale utilizzato, contribuiscono a minimizzare il rischio di fratture.
Nel 1998 con i primi studi effettuati nella clinica odontoiatrica dell'Università di Zurigo vennero utilizzate delle corone e ponti in ossido di zirconio che dimostrarono da subito una straordinariamente elevata resistenza alla rottura.
Visto il suo elevato grado di biocompatibilità e leggerezza la zirconia sta divenendo oggi il materiale d'eccellenza nella realizzazione di restauri dentali di alta qualità.
Tra i grandi pregi della zirconia, in luogo delle altre leghe dentali, oltre alle caratteristiche meccaniche eccellenti che ne fanno un supporto ideale per la ceramica dentale, va menzionato il fattore estetico di certo non raggiungibile con i metalli, soprattutto in termini di traslucidità; è inoltre notevole la sua compatibilità biologica e la sua stabilità ionica, nonché il suo peso specifico ridotto.
Altro grande pregio della zirconia è la sua durezza, ma soprattutto è notevole la sua resistenza alla flessione 1.320 MPa e la resistenza alla rottura, che permettono di apportare spessori di ceramica che arrivano sino a meno di 0,6 millimetri e di costruire ponti estesi, leggeri e robusti, anche con più elementi mancanti.
Lo studio dentistico del Dott. Martelloni a Roma è insieme studio odontoiatrico e laboratorio odontotecnico. Sottoponici i tuoi quesiti o fissati un appuntamento con noi: saremo lieti di risponderti e applicare subito le tecniche più efficaci e innovative per farti ritrovare il tuo più smagliante sorriso!